Leivi. Sono pronti a partire i lavori per la riapertura di via Gazzo nel Comune di Leiv,i per la sistemazione definitiva e la messa in sicurezza di un tratto del versante compreso tra località Case Selaschi e località Buggigo. Lo ha comunicato questa mattina del corso del sopralluogo l’assessore regionale alle Infrastrutture e Protezione civile Giacomo Giampedrone. Le opere sono state finanziate con 2 milioni di euro dalla Regione Liguria e serviranno a mettere in sicurezza l’area in sponda destra del fiume Entella, pesantemente colpito dalle precipitazioni del novembre 2014 che innescarono numerose colate di detriti, una delle quali provocò il crollo di un’abitazione e due vittime.
“L’intervento che andiamo a finanziare – ha spiegato Giampedrone – prevede la messa in sicurezza del piede del versante da eventuali ulteriori colate e il ripristino della viabilità di via Gazzo, strategica per assicurare un’alternativa di transito rispetto alla strada statale 225 della Fontanabuona. Grazie ai lavori che si stanno avviando si assicurerà la riapertura in sicurezza definitiva di via Gazzo dall’inizio, lato Pontevecchio fino all’abitato e la sistemazione della strada nel tratto successivo, dall’abitato al confine con Carasco.
Si tratta di un’infrastruttura che abbiamo voluto ripristinare anche per assicurare un transito alternativo alla viabilità principale in caso di emergenza, a causa di una serie di frane avvenute nel 2014 durante le quali hanno perso la vita due persone. Era pertanto significativo per le Istituzioni portare avanti un progetto di messa in sicurezza definitivo per chi qui ci vive, oltre che per onorare la memoria di chi non c’è più. E’ stato un buon lavoro fatto dagli Enti che ha comportato un lungo iter tecnico anche per capire come procedere e calibrare bene gli interventi e oggi siamo all’apertura del cantiere che durerà 5 mesi e mezzo e che darà a questa strada la sua dignità.
Stiamo lavorando anche al secondo lotto che abbiamo già inserito nelle opere prioritarie di Regione Liguria per essere finanziato con oltre 400mila euro e ottenere così la messa in sicurezza definitiva di tutto il versante e questo significa che la strada potrebbe essere riaperta senza condizioni di chiusura anche in caso di allerta meteo. E’ il modo di lavorare che abbiamo instaurato da tempo passo dopo passo per arrivare alla completa messa in sicurezza di un versante senza tralasciare nulla, tenendo conto che si tratta di interventi molto complessi di difesa suolo che comprendono la regimazione delle acque, la messa in sicurezza con reti e chiodature e poi ovviamente la tutela alla base dell’infrastruttura”.
Una risposta
Come mai non c’è il faccione di Toti, ma solo giampedrone? Perché il disastro è del 2014? Quando ce ne libereremo?