La giornata odierna ha visto la collaborazione della Guardia Costiera con il WWF – Divisione Subacquea impegnati nella rimozione di reti da pesca giacenti nei fondali marini ricadenti nella giurisdizione del Circondario Marittimo di Santa Margherita Ligure, che si estende da San Fruttuoso di Camogli escluso a Moneglia. Tale attività ricade tra le iniziative intraprese a seguito della recente sottoscrizione del protocollo d’intesa stipulato dal Superiore Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera con l’Associazione WWF Italia ONLUS, che prevede la realizzazione di progetti che favoriscano l’opera di sensibilizzazione e comunicazione su tematiche ambientali, con la partecipazione attiva e volontaria di cittadini, uniti dall’obiettivo di informare ed educare la comunità nel rispetto e nella corretta fruizione della risorsa mare e dell’ecosistema marino. Nel caso di specie, nell’esercizio delle più ampie funzioni di vigilanza e controllo poste in essere dalla Guardia Costiera a tutela dell’ambiente marino e costiero – come sottolineato dall’Ammiraglio Ispettore (CP) Nicola Carlone, Comandante Regionale della Guardia Costiera della Liguria – sono state coordinate dalla superiore Direzione Marittima diverse iniziative, a livello locale, come quelle svoltesi nei giorni scorsi nelle acque dei Comuni di La Spezia, Genova e Sanremo, con lo scopo di prevenire e sensibilizzare il Cluster della pesca marittima ad un uso degli attrezzi da pesca responsabile e rispettoso del mare e sostenibile delle risorse alieutiche. L’Ammiraglio Nicola Carlone aveva inoltre già comunicato che tale tipologia di operazioni sarebbero state ripetute, periodicamente, per liberare gradualmente i nostri fondali da questi sgraditi “ospiti”. A tale riguardo, per agevolare il recupero di questi attrezzi fantasma, chi avvistasse reti, palangari, nasse etc. e altri mezzi da pesca di qualsiasi tipo abbandonati sui fondali può informare qualsiasi Ufficio della Guardia Costiera della Liguria.
Per quanto precede, alle prime ore della mattinata odierna, all’interno dell’Area Marina Protetta di Portofino, sul sito d’immersione “Faro” prospiciente Punta Portofino, si è provveduto al recupero di 20 metri di rete tipo “tramaglio” su un fondale di 25 metri. L’attività di che trattasi si è svolta grazie all’impiego dei dipendenti mezzi navali CP 883 e GC A95, entrambi di stanza presso la Guardia Costiera di Santa Margherita Ligure, del personale subacqueo del 5° Nucleo G.C., sotto il coordinamento della superiore Direzione Marittima della Liguria, unitamente ai subacquei del ”Progetto Hydra” e del WWF Italia, guidati dal Dott. Leonardo D’IMPORZANO, a bordo di un mezzo nautico del Diving Portofino, nonché con la partecipazione di un’unità della “piccola pesca” di Santa Margherita Ligure, a testimonianza del comune interesse di tutela dell’ambiente marino. Tale iniziativa testimonia la sinergica collaborazione instauratasi con le Amministrazioni civiche di Santa Margherita Ligure, Portofino, Camogli e l’Area Marina Protetta di Portofino.