‘Ndrangheta a Lavagna, perito per intercettazioni. Nel 2018 primi testimoni in aula

Genova. Serve una “traduzione” per le intercettazioni telefoniche nel processo che prende il nome dell’operazione  “Conti di Lavagna” dove si contestano commistioni fra politica e malavita, voto di scambio e associazione per delinquere. Diciannove le persone a processo con diversi reati contestati dalla Procura dopo un’intensa indagine della Direzione distrettuale antimafia insieme alla squadra mobile. Sul tavolo dei giudici ci sono accuse relative a infiltrazioni della criminalità calabrese nel tessuto politico lavagnese. Oltre agli accusati di associazione per delinquere ci sono due ex sindaci ed un ex vice sindaco di Lavagna: Giuseppe Sanguineti, Gabriella Mondello (anche ex parlamentare) e Luigi Barbieri. I primi due avrebbero richiesto appoggio elettorale all’imprenditore Paolo Nucera alle ultime elezione comunali del 2014. Mentre Barbieri, secondo la Procura, avrebbe commesso abusi d’ufficio per favorire l’attività di gestione illecita dei rifiuti da parte dei Nucera. Insieme a Paolo Nucera sul banco degli imputati anche Francesco Nucera.

Stamattina il Tribunale di Genova, in composizione collegiale (Luisa Carta, Sergio Merlo, Monica Parentini) ha nominato un perito per occuparsi della trascrizioni delle intercettazioni telefoniche.

L’8 novembre il consulente del Tribunale giurerà: con molta probabilità chiederà almeno sessanta giorni prima di depositare il lavoro e, quindi, bisognerà attendere il prossimo anno per ascoltare la versione dei testimoni indicati dall’accusa, sostenuta dal pm Alberto Lari (ora procuratore di Imperia).