“Chi scrive è un operaio cha ha superato i ventisette anni di lavoro all’interno di una fabbrica e che ne ha già altri dodici sulle spalle trascorsi in altri settori. Oltre a domandarmi per quanto tempo dovrò ancora finanziare l’Inps, vedo crescere intorno a me una preoccupazione generale che regna tanto nel nostro paese quanto recentemente anche a Chiavari. Infatti come molti sapranno, l’azienda presso cui lavoro, e che fino a pochi anni fa si chiamava Lames, nel gennaio del 2016 è stata acquisita dalla multinazionale giapponese Hi-Lex mutando il nome in Hi-Lex Italy. Questo ha portato ad una internazionalizzazione del polo di Chiavari e conseguentemente anche ad una maggiore esposizione dei lavoratori a processi di cambiamento e di riorganizzazione del lavoro tanto che come già avrete letto sono stati dichiarati ventidue esuberi che su un numero che si avvicina ai duecentosessanta dipendenti equivale a circa il dieci per cento dei lavoratori.
Per il Tigullio sono numeri non indifferenti! Già nell’autunno del 2019 come delegato di fabbrica eletto tra le file della Uilm mi sono trovato costretto assieme agli altri componenti della Rsu aziendale e ai segretari sindacali a dover firmare una cassa integrazione straordinaria che sarebbe dovuta durare non più di due anni. Purtroppo ciò non è bastato e lo scoppio della pandemia ha dato il colpo di grazia ad una situazione già resa fragile dalla crisi di un settore, quello dell’automotive, che subisce ogni mese che passa una costante diminuzione delle vendite. Sono quindi arrivati questi giorni con l’apertura ufficile della procedura degli esuberi e subito sono iniziate le manifestazioni di lotta, sciopero con blocco dei cancelli e giorni dopo un corteo per le vie di Chiavari fino al palazzo comunale dove una delegazione, con anche il sottoscritto, è stata ricevuta dal sindaco f.f. Silvia Stanig, dal presidente del consiglio comunale avvocato Segalerba e da alcuni rappresentanti della maggioranza di Palazzo Bianco. In questa sede abbiamo descritto agli amministratori presenti la difficile situazione e la profonda preoccupazione dei lavoratori e delle loro famiglie.
C’è stata data l’assicurazione che verranno seguiti con puntualità gli eventi e i futuri sviluppi anche perché, come ho ribadito nell’aula consiliare, Hi-Lex ha bisogno di Chiavari che, piaccia o no, rimane pur sempre comune capofila del Tigullio. Ringrazio anche il Vescovo Devasini che tramite don Paolo Zanandreis, direttore dell’Ufficio della Pastorale del Lavoro, ha mostrato vicinanza e sensibilità per questa situazione e attraverso un comunicato si è detto disponibile all’ascolto e all’aiuto. Dopo un primo confronto interlocutorio tra azienda e sindacati, il 17 febbraio c’è stato un secondo incontro tra le due delegazioni dove sembra si siano aperti spiragli di trattativa e il 2 marzo Uilm Fim e Fiom e rappresentanti dell’azienda si troveranno nuovamente presso la sede di Confindustria per portare al tavolo proposte concrete che dovranno risolvere non solo gli eventuali esuberi ma anche nuove ricette per tutti i lavoratori in quanto al momento sembrerebbe che l’Inps non voglia concedere altra cassa integrazione ordinaria.
Noi lavoratori pertanto auspichiamo e chiediamo che si possa valutare seriamente l’uso di tutti gli ammortizzatori sociali conservativi in modo che questi strumenti vengano utilizzati nella loro interezza in attesa di uscire da questo tunnel che rischia di gettare nello sconforto e nella difficoltà più di duecento famiglie. Questo perchè il lavoro diventa molto importante non solo per il fatto che dovrebbe essere un diritto e artefice di crescita economica ma soprattutto per il compito sociale di difendere la dignità della persona.
In attesa di nuovi, e si spera, positivi sviluppi mi congedo ringraziando il vostro sito per lo spazio concessomi e per la possibilità di esprimere l’opinione di chi lavora dentro una fabbrica,
cordiali saluti
Antonino Di Bella operaio Hi-Lex e componente del Direttivo Uilm Genova-Tigullio”