SPIAGGE ANTICOVID, SE LA MOVIDA SI SPOSTA SUL BAGNASCIUGA
Due chilometri di spiaggia tutta vuota / Dormivamo in un capanno in riva al mare
Ed ogni sera i pescatori ci portavano del pesce /Facevamo le grigliate sulla spiaggia
E cantavamo a squarciagola le canzoni di Battisti /Fino all’alba tanto l’isola è deserta
Viene da sorridere, se non da piangere, riascoltando “Rapput”, un brano in chiave rap degli anni 90 di Claudio Bisio e Rocco Tanica di Elio e le Storie Tese sulla vacanza in Grecia di Giovanna.
Non per i governanti della Grecia che, forse, prima andare lancia in resta contro i turisti italiani, dovevano, forse, collegare le loro parole con i loro bilanci risanati e scorrere le decine di miliardi che anche l’Italia ha scucito, giustamente, per farli uscire da una crisi economica devastante. Ma viene da sorridere ( o da piangere) per quanto accadrà sulle nostre spiagge ai tempi del Covid. In acqua e sul bagnasciuga, con le prenotazioni obbligatorie , il numero chiuso di accessi come a Medicina e le tante disposizioni fra le quali incuriosisce come sarà fatto rispettare il divieto di feste serali e notturne anti assembramenti. Nelle spiagge libere i controlli dovranno essere continui. Tutta la notte.
I sindaci sono avvertiti. E le spese per la sorveglianza , da sommare a tutti gli altri costi e agli introiti del suolo pubblico sospesi quasi ovunque? Saranno sempre coperte dai famosi 3 miliardi del Cura o Rinascita Italia, perdonatemi se non ricordo quale dei due DPCM li contemplava,
Urgono, pare di capire, chiarimenti dal governo. Meglio ancora una conferenza stampa di Conte all’ora dell’7aperitivo ,ovviamente in spiaggia. Con le mascherine e spritz rigorosamente distanziati.