MONITOR – SOS, IL TURISMO CHIEDE AIUTI PER UNA NUOVA VITA

 

 

SOS ,IL TURISMO  CHIEDE AIUTI PER UNA NUOVA VITA

 

Il timore è di non ripartire più. O di ripartire  per poi non farcela a  continuare a settembre, quando i soldi saranno finiti. Una cosa è certa: impossibile fare altri debiti nel tentativo di sopravvivere, non servono i prestiti, servono risorse e sostegni a fondo perduto. Non serve spostare le tasse di tre mesi.

Fino a che punto la supermanovra vada in questa direzione a grandi linee lo si è già compreso. Il provvedimento da 55 miliardi guarda sì all’emergenza, ma  non al futuro e non aiuta  i giovani . Gran parte dei sostegni alle imprese dovranno vedersela con la burocrazia. E fra i comparti  che non hanno   certezze c’è il turismo. La sensazione è che, in molti casi, si sia perso il senso della realtà che vive il Paese.

Anche nel Tigullio ristoranti e alberghi, e spiagge, in attesa della rimodulazione e delle semplificazioni delle disposizioni Inail da parte delle regioni, brancolano nel buio e si teme una pesante ricaduta occupazionale.

Siamo stati i primi, in questa rubrica, a parlarne, nelle scorse settimane, invitando, in mancanza di prenotazioni da parte degli stranieri, a rivolgere l’offerta ai turisti di casa nostra per offrir loro un nuovo modo di vivere e di “abitare” una vacanza, convinti che ospitalità e cibo fanno bene ai territori. Su questi argomenti, registriamo in questi giorni autorevoli condivisioni anche in riviera di levante e ne siamo contenti.

Serve un’azione verso la clientela italiana, magari anche con una iniziativa ad hoc per la Liguria, dove i liguri del Levante non conoscono il Ponente e viceversa, promuovendo la conoscenza di spiagge, borghi e vallate, chiese e musei, parchi, eccellenze agroalimentari da scoprire o riscoprire.

Con qualche dubbio sul buono vacanza di 500 euro alle famiglie, di cui l’80 per cento vale come credito di imposta che l’albergatore dovrà di fatto anticipare, senza incassare un euro.  Detraibile in sede di dichiarazione dei redditi  il 20% a carico dell’ospite. Ma agli albergatori e ai cittadini in questo momento servono contanti.