Tigullio. Zonta International, il più antico Club service femminile, da 100 anni è in prima linea nella lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza sulle donne, e raccogliendo lo sdegno espresso da tutte le socie degli Zonta Club italiani riguardo alle frasi pronunciate dal direttore artistico del Festival di Sanremo durante la conferenza stampa di presentazione e all’ammissione del rapper Junior Cally alla competizione canora, è intervenuta con una missiva indirizzata alla Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Nella lettera si evidenzia la discriminazione e i messaggi violenti che questa edizione del Festival rischia di perpetrare.
Zonta stigmatizza il comportamento del conduttore Amadeus a proposito della scelta delle co-conduttrici “tutte bellissime” ed in particolare di Francesca Sofia Novello, scelta per la sua “capacità di stare vicino ad un grande uomo stando un passo indietro”.
Gli Zonta Club italiani esprimono indignazione verso la partecipazione di Junior Cally, testi delle cui canzoni sono pieni di volgarità, provocazioni, istigazione alla violenza, in particolare sulle donne, sessismo e misoginia.
La lettera a firma di Angela Bellardi – Presidente Zonta Italia, Laura Santagada – Area Director Area 03 Distretto 28, Silvia Nutini – Advocacy Chair Distretto 28, Manuela Marcoli – Area Director Area 03 Distretto 30, Ivana Sarotto – Advocacy Chair Distretto 30 ha il supporto delle rispettive Governor: Ina Wässerling Distretto 14, Fernanda Gallo Freschi Distretto 28, Vladimira Tracheva Distretto 30.
Ecco il testo:
“Appare evidente che la direzione artistica del Festival di Sanremo 2020, esternando messaggi misogini e promuovendo un modello diseducativo, sia in palese contrasto con i principi generali della RAI che, quale TV di Stato, è tenuta a promuovere la parità di genere e il superamento della rappresentazione stereotipata delle donne, il contrasto a ogni forma di violenza. Le socie degli Zonta Club italiani chiedono che la RAI riaffermi i principi generali a sostegno del superamento degli stereotipi di genere, al fine di promuovere la parità e di rispettare l’immagine e la dignità della donna anche secondo il principio di non discriminazione, nonché la promozione e valorizzazione delle pari opportunità, del rispetto della persona, della convivenza civile, del contrasto a ogni forma di violenza anche quella verbale, troppo spesso sottovalutata”.