Chiavari. Riportiamo di seguito, integrale, l’intervento del consigliere di maggioranza Giorgio Canepa sul tema del depuratore, che arriva dopo lo stop della Regione alla procedura autorizzativa per l’impianto proposto in colmata:
“Da qualche tempo i media si “preoccupano” del depuratore di vallata che dovrebbe essere costruito al limite sud della colmata di Chiavari e che dovrebbe servire Chiavari stessa, Lavagna e tutto l’entroterra del bacino del fiume Entella.
E queste “preoccupazioni” includono l’ospitare affermazioni di politici locali che spesso sono delle mezze verità.
Si lamentano possibili problemi e/o sanzioni per Lavagna causa un presunto ritardo del Comune di Chiavari, ma si dimenticano gli anni, almeno 5, che sono stati “buttati al vento” per sostenere il famoso “depuratore comprensoriale” (quindi anche con Sestri Levante e tutta la relativa vallata).
Questo è il reale problema: troppo spesso certi politici invece che pensare al “bene comune” si lasciano traviare da soluzioni di parte, senza minimamente ascoltare i Cittadini: questo è stato il vero problema restando fermi (ed ottusi) nel volere un mega-depuratore, invece di trovare soluzioni più compatibili con il territorio.
Non da meno si deve ricordare l’impegno del sindaco Levaggi a portare a Chiavari il più ridotto depuratore di vallata, “offrendo” ufficialmente durante una riunione del Consiglio Metropolitano l’area del Lido di Chiavari (anche questa soluzione assurda) senza neanche consultare i Cittadini e procedere almeno ad una delibera di Consiglio Comunale. Ne aveva facoltà di decidere, ma non è certo quella democrazia di cui il Levaggi dice di difendere.
Forse troppi dimenticano che Partecipattiva ha sempre fatto una strenua battaglia per una soluzione più confacente al territorio (depuratori di area a Sestri – Casarza, Lavagna, Chiavari, Carasco e Borzonasca) , ma ha fatto anche molto di più trovando soluzioni tecnologiche alternative (portate a conoscenza dei Cittadini in un convegno con esperti del settore, in particolare presentando una tecnologia più ecologica di quella che IREN continua a sostenere) e che forse meglio si sarebbero adattata al territorio.
Ma come al solito non si riescono a capire certe scelte dove chi le progetta, poi le gestirà e dovrà controllarle senza avere un minimo di valutazione di alternative, forse qualche potere economico non gradisce.
Anche l’Amministrazione Di Capua, fin da subito era favorevole a più depuratori (lo stesso Sindaco ha lasciato a me, durante una trasmissione di Telepace, descrivere la nostra posizione, e come nostra si intende dell’Amministrazione). Ma purtroppo certe logiche politiche non sempre sono gestibili, soprattutto per il fatto che un precedente Sindaco (come detto sopra) aveva già impegnato Chiavari ad “ospitare” il depuratore di vallata, e l’unica alternativa era di trovare una altra soluzione, a Chiavari, il meno impattante per la città.
Se non si arriva ad una conclusione in tempi veloci, non si può certo attribuire la responsabilità alla approvazione del PUC : il PUC non è solo depuratore, sono tante altre cose che hanno, almeno per Chiavari, la stessa importanza e tutte devono essere considerate e valutate, non come aveva fatto in precedenza, sempre l’ Amministrazione Levaggi, che in prima battuta aveva messo cose anche giuste, ma che poi le aveva stravolte accettando una miriade di osservazioni che poco avevano a che fare con il bene comune”.