UNIONE FRA COMUNI ANCHE SUGLI SCUDI ANTI MAREGGIATE
A un anno esatto dalla terrificante mareggiata che rivoltò come un calzino il lungomare e il porto turistico di Rapallo, con 260 imbarcazioni affondate, la strada di Portofino distrutta, il porto di Santa Margherita Ligure pesantemente ferito dalle onde alte una decina di metri, il convegno promosso dal Rotary Club Rapallo Tigullio guidato dal presidente Alberto Cupido, in mattinata, all’Auditorium delle Clarisse di Rapallo, non è stato un film già visto.
Anche se forse, i relatori si sono soffermati sui cambiamenti climatici e sulle previsioni del tempo, oltre il previsto, sulla conseguente sicurezza delle coste e dei porti sono emerse riflessioni interessanti. Con le parole di esperti come Giovanni Besio, del Dipartimento di ingegneria civile, chimica e ambientale dell’Università di Genova, fra le varie opzioni per far fronte alla costante crescita del mare ( un metro in più, entro un secolo, secondo uno studio Enea), che nei casi estremi prevedono il completo ritiro degli insediamenti costieri, è stato lanciato un appello ai comuni costieri del Tigullio a condividere , d’ora in avanti, ogni azione nel campo della difesa dalle mareggiate. Per evitare che un pennello marino o un ripascimento della spiaggia crei problemi ambientali e marini ai un comune vicino.
Serve, insomma, una unione strategica fra comuni , come quella avviata in campo turistico a Sestri Levante, ha ricordato, in chiusura dei lavori, Roberto Pettinaroli, caposervizio del Secolo XIX che ha moderato il dibattito con i relatori. Fra i quali Alberto Scotti, ad di Technital Spa di Verona, l’azienda che costruirà la nuova diga del porto di Rapallo alta 7 metri, già al centro di polemiche.
Fra gli amministratori presenti il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco e il vicesindaco di Santa Margherita Ligure Emanuele Cozzio. Assente il comune di Portofino e il Porto Turistico di Rapallo.