Chiavari. Dopo aver sottoposto a fermo un 31enne di origine moldava, gli agenti del commissariato di Chiavari hanno proseguito le indagini della loro “operazione Arsenio Lupin”.
Sabato, nella zona di Santa Giulia, sopra Lavagna, hanno rinvenuto un altro motoveicolo provento di furto, utilizzato dal moldavo per trasportare la merce provento rubata nelle case e, in una capanna adiacente ad alcuni campi coltivati di cui lo stesso aveva disponibilità, sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi attrezzi edili ed oggetti vari, ancora riconducibili ad alcuni furti commessi nel Tigullio. Gli investigatori sono arrivati al secondo “magazzino”, grazie all’analisi delle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza, da cui è stata verificata la presenza del 31enne nei luoghi e negli orari in cui sono stati messi a segno i furti.
Durante la perquisizione, sono stati rinvenuti numerosi attrezzi da quali una motozappa, un trapano a colonna, una motosega e una macchina per solfato nonché numerosi oggetti dei quali non era giustificata la presenza all’interno di un casolare privo di porte, finestre e di corrente elettrica. All’interno di in un borsone, è stato altresì rinvenuto un kit completo di arnesi atti allo scasso quali una tenaglia di grosse dimensioni, un flessibile a batteria, alcune pinze e cacciaviti che il giovane, presumibilmente, utilizzava per entrare nelle varie case, box e casolari e compiere i furti.
Dal commissariato viene diramato un avviso rivolto a tutti coloro che abbiano subito furti di recente: “Considerata l’ingente quantità di refurtiva recuperata, molta della quale già restituita ai legittimi proprietari, si informano i cittadini che avessero subito furti negli ultimi 6 mesi nella zona del Tigullio e dell’entroterra, che possono recarsi presso gli uffici del Commissariato Chiavari, muniti di denuncia, per l’eventuale riconoscimento degli oggetti rubati”.