Lumarzo. E’ arrivata la sentenza di terzo grado, quella definitiva, per Claudio Borgeralli, l’ex infermiere di 57anni, che nel 2016, dopo l’ennesima lite per la questione del passaggio su un sentiero prossimo a casa sua, avevva ucciso e decapitato lo zio, Albano Crocco. Il fatto avvenne a Craviasco, frazione di Lumarzo. Riconosciuto capace di intendere e volere, l’uomo era stato condannato a 30 anni di carcere sia in primo grado che in appello. Oggi la Cassazione ha confermato la sentenza. L’indagine era stata condotta dai carabinieri di Chiavari.