Mangiante al primo consiglio comunale lancia la “tolleranza zero”. Sulla scelta del presidente, protesta vigorosa delle opposizioni

Lavagna. “Tolleranza zero” verso la criminalità e verso i condannati del processo “Conti di Lavagna”. Si è espresso così, prendendo spunto da parole dell’opposizione, il sindaco di Lavagna, Gian Alberto Mangiante, questa sera, nel primo consiglio comunale del mandato. “Uno dei miei primi atti è stato il contatto con l’avvocato difesore del Comune di Lavagna per dare mandato per il recupero di provisionale e spese legali. Poi, abbiamo tenuto un incontro con le forze ordine per stabilire una omogeneità di azioni e prevenzione. Diamo un segnale netto di chiara distinzione”. Sul programma, Mangiante dice: “Lo porteremo avanti, certo non chiusi a indicazioni ci verranno date. Per esempio, un punto nodale del nostro programma è il parcheggio dello scalo ferroviario”.

Il sindaco Mangiante al consiglio di questa sera
Discreto pubblico in sala consiliare

L’assegnazione delle deleghe

Sono ufficiali, da stasera, le deleghe assegnate ai consiglieri comunali di maggioranza:

Matteo Barbieri: Personale

Emilia Angela Beani: Famiglia e Solidarietà

Luca Mangiante: Servizi cimiteriali – Porticato Brignardello

Antonella Orbolo: Igiene e sanità (ed è stata indicata capogruppo di maggioranza)

Stefano Piazze: Vigilanza urbana – Frazioni

Luca Sanguineti: Stazio ferroviaria e pista ciclabile, Comunicazione

Elisa Vaccarezza: Pubblica istruzione – Formazione professionale

“Ho preso a riferimento le deleghe distribuite dalla giunta Vaccarezza – ha detto Mangiante, in particolare a Stefani e Pittau – e da questo elemento ho fatto mie valutazioni. Poi ho ritenuto attribuire deleghe specifiche per scuola, famiglia, sanità”. Sulla assegnazione del Personale a Barbieri, criticata, in particolare, da Officina Lavagnese, perché, da avvocato del fratello, Barbieri ha recentemente interrogato dipendenti comunali, Mangiante dice: “Ritengo che sappia e debba tenere separato aspetto civico e professionale”. Il sindaco va fatto a tempo pieno? “Svolgerò l’incarico nel modo migliore e farò il sindaco per tutta l’esigenza che il ruolo richiede”.

Il banco della giunta, girato dalla parte dell’ufficio del sindaco

Le parole dell’opposizione

Prima, avevano parlato i consiglieri di opposizione. Guido Stefani: “È il momento di lavorare per la città. Officina Lavagnese c’è, disponibile alla ricostruzione città. Opereremo per proporre iniziative per garantire trasparenza e legalità… Ci permettiamo di indicare al sindaco la strada maestra, che è la partecipaz attiva di tutti i cittadini”.

Aurora Pittau:  “Esprimiamo vicinanza al sindaco per la lettera che ha circolato in questi giorni. Bisogna lasciare alle spalle le sofferenze del passato per una rinascita economica e sociale. Bisogna ripartire dalla laboriosità delle categorie economiche ma incentivando nautica, agricoltura, turismo, associaz sportive e sindacali, culturali e sociali”.

Laura Corsi: “Seguiremo con molta attenzione l’operato della  nuova giunta. Trovo come il collega Stefani che non sia stato messo in peumo piano il problema famiglia e la fascia di popolazione fragile… Attenzione anche al problema sicurezza”.

Mario Maggi “Per il ruolo del presidente del  consiglio l’auspicio è avere una persona che faccia funzionare l’assemblea come organo di garanzia e controllo. Lavagna merita che nessuno più debba vergognarsi dei propri rappresentanti istituzionali”.

Daniele Di Martino: “Mangiante sarà il sindaco anche di chi non lo ha votato. I cinque consiglieri di opposizione sono il 44%  degli aventi diritto voto. Lo dico solo per ricordare che le vostre scelte ricadranno su tutti”.

Il gruppo di maggioranza
Il banco dell’opposizione

La nuova commissione elettorale, che nomina gli scrutatori dei seggi, è composta da Vaccarezza , Beani e Maggi, con membri supplenti Sanguineti, Stefani e Pittau.

Elezione del presidente: minoranze fuori dall’aula

Clamorosa la presa di distanza che i cinque consiglieri di opposizione hanno dato al momento della nomina di Matteo Barbieri presidente del consiglio comunale: tutti e cinque sono usciti dall’aula. Barbieri aveva già parlato in precedenza: “Il processo di mio fratello non è terminato con una pena bensì con la nullità del capo di imputazione. Significa che rispetto a quel processo non potrà risultare mio fratello coinvolto… Eppure sono stati 3 anni di calvario particolarmente gravoso”. Barbieri ha spiegato di aver chiesto al sindaco di non avere le stesse deleghe che aveva il fratello. Quanto al personale, “tutti quelli coinvolti nel processo sono stati assolti con formula piena e questo mi rende molto felice”.

I banchi rimasti vuoti

Così, Matteo Barbieri è stato nominato presidente con 11 voti più una scheda bianca (la sua?). Le minoranze sono rientrate, per votare il vice presidente, andato comunque alla maggioranza: 12 voti per Elisa Vaccarezza, più 4 bianche ed una nulla: i 5 voti non a favore sono chiaramente da ricondurre alle opposizioni.

Niente voto sulle commissioni

Su proposta del sindaco e con la contrarietà delle opposizioni, è stata ritirata la delibera sulla composizione delle commissioni permanenti, questione che verrà affrontata alla prossima seduta. Il consiglio si è chiuso pochi minuti dopo le 23.