Area Italgas, l’amministrazione Di Capua ha ricevuto il comitato di via Trieste

 

 

Chiavari. L’amministrazione di Chiavari stamattina ha incontrato il comitato di via Trieste, nato da un gruppo di residenti per tentare di fermare il progetto presentato da Italgas per la realizzazione di un insediamento abitativo nell’ex area di via Trieste. Ad accogliere i cittadini, guidati da Maria Rita Alì, il sindaco Marco di Capua, il presidente del consiglio comunale Antonio Segalerba, gli assessori Massimiliano Bisso e Giuseppe Corticelli, i capigruppo di maggioranza Alberto Corticelli, Giorgio Canepa e Giovanni Giardini.

L’amministrazione ha dichiarato: “Siamo sempre stati totalmente contrari alla realizzazione del progetto perché troppo impattante. Chiederemo parere ad un legale per verificare quali siano gli spazi a nostra disposizione per bloccare il corso del progetto e affrontare la questione accanto ai cittadini in difesa dell’area: la maggioranza si iscriverà al comitato per condividere la battaglia accanto ai residenti. Ci incontreremo di nuovo appena riceveremo il parere legale e studieremo insieme il percorso da intraprendere per ottenere un risultato condiviso”.

Il sindaco Di Capua ha richiesto all’onorevole Roberto Traversi di intercedere presso il Ministero di Giustizia per capire se esistono norme che pongono vincoli stante la presenza del carcere, alla costruzione di nuovi appartamenti nell’area adiacente.

Il progetto è stato presentato da Italgas in base al piano casa regionale che sfrutta i 9.800 metri cubi esistenti nella zona, in deroga agli strumenti urbanistici comunali. Il sindaco e l’amministrazione non hanno discrezionalità sullo sviluppo urbanistico in quanto tale normativa è sovraordinata e si applica appunto in deroga. “Il Puc approvato dalla nostra maggioranza ha introdotto la salvaguardia dell’area valorizzandola come centro urbano, con la possibilità di aumentare il volume esistente solo del 5%. Diversamente, i privati hanno potuto sfruttare il piano casa regionale che concede la possibilità di edificare fino al 35% in più del volume esistente, così come poteva essere fatto in caso di approvazione del Puc di Levaggi. La possibilità di costruire nell’area è dovuta ad una modifica del piano di bacino, attuata in autonomia da Regione Liguria su richiesta di Italgas, che ha trasformato i parametri di esondabilità dell’area”

Il sindaco ha l’obbligo di muoversi nell’ambito del rispetto delle norme di legge e non può andare oltre queste previsioni, ma al fianco del comitato cercherà di fare il possibile per impedire l’aumento di volume.

Di Capua aggiunge che “è falsa l’affermazione che, avendo fatto scadere il Puc adottato da Levaggi, è scaturita la possibilità di presentare il progetto. Se la mia amministrazione avesse approvato il Puc di Levaggi il progetto sarebbe stato presentato comunque, nelle stesse dimensioni di oggi”.

Chiude Maria Rita Alì, portavoce del comitato “Siamo soddisfatti di sentire che la maggioranza condivida il nostro pensiero e voglia collaborare, addirittura iscrivendosi al nostro comitato. Aspettiamo il prossimo incontro per capire quali novità e quali sviluppi ci saranno in merito”.