All’Andersen l’impegno sociale di Giovanni Allevi e Janusz Gawronski

Sestri Levante. Le “realtà del mondo” (ovvero la sezione dell’evento dove l’arte è strumento di sviluppo sociale) sono un aspetto importante del Premio&Festival Andersen e anche quest’anno ne verranno presentare due, con testimonial d’eccezione.

La prima è Save The Children, rappresentata dal grande pianista Giovanni Allevi, e da Daniela Fatarella, vice direttore generale dell’associazione, protagonisti dell’incontro fissato per venerdì 7, alle 18.30, nella Baia del Silenzio. Sabato, invece, dalle 15 alle 17, nel cortile del Convento dell’Annunziata, si terranno i laboratori per bambini organizzati da Save the Children.

Save the Children, l’ONG che lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, nasce il 19 maggio del 1919 a Londra, l’indomani della Prima Guerra Mondiale, per opera di una donna coraggiosa – Eglantyne Jebb – per soccorrere i bambini austriaci e tedeschi che stavano morendo di fame a causa del blocco navale imposto dalle nazioni vincitrici. Sono 420 milioni – uno su cinque al mondo – i bambini che vivono in aree di conflitto, un numero raddoppiato dalla fine della Guerra Fredda a oggi. Ogni guerra è una guerra contro i bambini”, affermava Eglantyne Jebb, e in occasione del suo centenario, Save the Children lancia la campagna “Stop alla Guerra sui Bambini”, per denunciare le terribili condizioni di vita dei più piccoli nelle aree di conflitto e portare in quei contesti protezione, cure e istruzione. Oggi Save the Children realizza, con le comunità locali, programmi di medio-lungo termine; interviene in situazioni di emergenza causate da conflitti o catastrofi naturali; fa pressione su governi e istituzioni per migliorare le condizioni di vita dei bambini. Tra gli ambiti di intervento: educazione, risposta alle emergenze, salute, protezione dall’abuso e sfruttamento, sviluppo economico e sicurezza alimentare, diritti e partecipazione dei bambini/e e dei giovani.

La seconda “realtà del mondo” è GasMuHa, il progetto di empowerment di un villaggio haitiano voluto e creato da Janusz Gawronski, che sarà presente a Sestri Levante e dialogherà con Paolo di Giannantonio: appuntamento domenica alle 18.30, sempre nella Baia del Silenzio.

Haiti è il paese più povero dell’emisfero occidentale. Ha una popolazione stimata, in assenza di un’anagrafe efficace, di circa 12 milioni di persone. La popolazione cresce del 3,2% l’anno: raddoppia ogni 22 anni. Una buona parte degli haitiani vive in zone rurali prive di qualunque servizio. La fame induce le persone a cercare fortuna nelle città, in primis la capitale Port-au-Prince, oggi il più grave caso di degenerazione sociale e ambientale delle Americhe. In una repubblica pienamente inserita nell’economia globale, dalla quale importa beni e subisce prezzi, almeno il 70% degli abitanti vive con meno di 1,25 dollari americani al giorno, ovvero non vive. Una situazione drammatica resa ancora più drastica dalla corruzione del sistema politico, dove ogni voto in parlamento è funzione di un pagamento ai singoli parlamentari. Le divisioni politiche nell’ultimo anno hanno paralizzato il paese, riarmando le gang, che controllano le strade, taglieggiano, rapiscono, uccidono. L’attuale presidente Jovenel Moïse sta tentando di modernizzare il paese in una situazione di latente guerra civile. Le prospettive per i prossimi mesi sono molto preoccupanti. Haiti è oppressa da un debito internazionale crescente, insostenibile. Il cambio del dollaro haitiano scende del 5-10% al mese. Questo erode il potere d’acquisto di una popolazione già stremata dalla povertà, a cui si aggiungono a ottobre le elezioni legislative, storicamente accompagnate da tensioni, violenze, stragi.