Al Caboto il cinema è una tecnica di studio

Chiavari. L’Istituto “G. Caboto” di Chiavari e Santa Margherita Ligure ha vinto il bando di concorso, indetto congiuntamente dai Ministeri dell’Istruzione (Miur) e dei Beni Culturali (Mibac CinemaScuolaLab per gli anni 2018/2012: 50.000 euro di finanziamenti che permetteranno agli studenti di approfondire le tematiche culturali e professionali legate al mondo della cinematografia.

In particolare, è risultato vincitore il progetto “Nuovo Cinema Caboto”, il cui logo è stato realizzato da Nicla Chiarini della 4 D Grafici (foto grande), diretto dai  dei docenti Dario Debello e Renzo Ronconi, con il coordinamento del professor Alessandro Zunino (foto a fianco), fotografo e filmaker, che proprio in questi giorni è stato selezionato tra i soli  otto italiani finalisti, fra oltre 326.997 candidature provenienti da 195 Paesi, nella categoria Fotografia creativa con Wires and Pigeons per i concorsi Open e Giovani dei Sony World Photography Awards 2019.

Ne nasceranno le iniziative denominate “Nuovo cinema Caboto”, a breve disponibili agli account Facebook e Instagram. Intanto, è prevista anche la digitalizzazione e la catalogazione archivistica del materiale presente nel Cinema Cantero di Chiavari, con oltre 8.000 tra manifesti e locandine. Si tratta di un lavoro svolto in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

“Il Progetto del Nuovo Cinema Caboto è un’occasione unica, ma speriamo non irripetibile, di un coinvolgimento a 360 gradi di scuola, territorio e realtà culturali che vanno anche al di là degli angusti confini della Liguria – commenta il dirigente scolastico, Glauco Berrettoni -. La cultura, in questo progetto cinematografico, non viene più percepita come un qualcosa di astratto ma, al contrario, sa calarsi in un contesto vivo in grado di aprirsi anche ad un pubblico che, da tempo, per ragioni anagrafiche, ha perduto il contatto con la realtà scolastica. Tutto ciò, denso di soddisfazioni ma anche sforzo grande per progettazione e realizzazione, è reso possibile dalla dedizione dei docenti del Caboto che hanno saputo costituirsi come  una vera e propria squadra.”