Gli ambientalisti contro l’innevamento artificiale a Santo Stefano

Santo Stefano d’Aveto. Lipu, OA, WWF e Italia Nostra prendono posizione contro il progetto di cannoni sparaneve sulle piste della Val d’Aveto, del quale, di recente, il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha promesso di interessarsi, e mettono in conto anche l’abolizione delle aree contigue del Parco dell’Aveto:

“Due scelte completamente sbagliate  – dicono le associazioni – . Gli impianti per la neve artificiale sono costosissimi e costoso non è solo l’investimento iniziale ma anche il loro utilizzo. Il rischio concreto è quello di compromettere l’equilibrio idrico di un ambiente delicato e preziosissimo, caratterizzato, tra l’altro, dalla torbiera del Prato della Cipolla che fa parte di una serie di zone umide in cui si sta compiendo un’evoluzione ambientale importantissima ed irripetibile, bisognosa della massima tutela, anche per la presenza di specie rare”. Per quanto riguarda i confini del Parco, “le zone di cui parliamo erano collocate in area protetta; subito dopo la nascita del Parco dell’Aveto la facile e superficiale demagogia politica “anti-parchi” oggi più in auge che mai le volle fuori, pur essendo tra quelle di maggior pregio. Valorizziamo gli antichi borghi, i prodotti del nostro territorio anche utilizzando il “marchio” del Parco, nel quale occorre credere ed investire. Si deve avere il coraggio di guardare oltre e si deve credere davvero nelle potenzialità del territorio che viene apprezzato anche all’estero per quello che è”.