Parco dell’Aveto, il lupo in mostra fotografica e nella campagna promozionale

Rezzoaglio. Il Parco dell’Aveto comunica che “a partire da sabato 3 novembre ospiterà, nel Centro Visite del Parco in Rezzoaglio, una bella mostra dedicata al lupo, derivante dalla collaborazione con due bravi fotografi di natura, Nicola Rebora e Paolo Rossi (sua la foto che mostriamo), e con il Museo archeologico di Finale Ligure (SV); tale mostra si inserisce in un progetto regionale di rilancio dei Parchi liguri, promosso dall’Assessorato al Turismo e dall’Assessorato ai Parchi, con la regia dell’Ufficio di Comunicazione della Presidenza, che ha individuato proprio nel lupo una delle principali icone/simbolo dei Parchi liguri per la promozione del turismo, e che molto presto verrà presentato pubblicamente dalla Regione”.

Innanzitutto – dice Michele Focacci, Presidente del Parco – voglio soffermarmi sul fatto che l’esposizione ha luogo nella sede del Parco a Rezzoaglio, che abbiamo riaperto -dopo la pausa estiva di apertura del Museo del Bosco alle Lame- già con due belle mostre autunnali: una micologica, la scorsa settimana, e una -ancora in corso- sui colori dei boschi d’autunno (il cosiddetto foliage, che caratterizza in particolare le foreste della Val d’Aveto, con splendidi e variegati colori che attraggono turisti, artisti e fotografi). La riapertura della sede di Rezzoaglio era cosa cui mi ero impegnato, ritenendo che dopo l’estate debba permanere operativo in paese un punto informazioni turistiche sul Parco e sul territorio in generale, che –per il miglior servizio ai turisti in transito- dialoghi con quello a testata di valle a Santo Stefano (con cui siamo in rete), e si integri in maniera funzionale con lo IAT del Comune di Rezzoaglio, estivo e oggi aperto solo la domenica mattina.”

Ecco ora le informazioni sulla mostra, che aprirà i battenti sabato 3 novembre, nel “ponte” dei Santi, e che verrà chiamata “Attenti al lupo” (#AttentialLupo), richiamando la nota favola ma allo stesso tempo volendo il Parco dimostrare, appunto, la propria attenzione, ossia la concentrazione e l’impegno sugli aspetti legati alla presenza di questo animale, protetto dalle leggi, ma anche possibile fonte di conflitto con gli allevatori.

L’inaugurazione ufficiale della mostra avverrà domenica 11 novembre p.v. alle ore 16.00: abbiamo pensato infatti, anche alla luce degli eventi meteo avversi che hanno creato qualche problema alle comunicazioni, di individuare una data più “tranquilla” per festeggiare insieme la mostra, cogliendo al contempo l’occasione della manifestazione “Transumanza” che nella mattinata di domenica 11 si terrà a Santo Stefano d’Aveto e che attira sempre un gran numero di persone: il tema trattato e il fatto che la mostra è ubicata sulla via del ritorno della manifestazione potrà senz’altro consentire a più partecipanti di essere presenti alla cerimonia.

Voglio camminare sulle tracce del Lupo” si chiama così la bella campagna pubblicitaria promossa da Regione Liguria per promuovere la fruizione turistica del Parco dell’Aveto a partire dalla corrente stagione autunnale. Per ciascun Parco ligure la Regione ha adottato un’icona che meglio lo rappresenti nelle diverse stagioni e ha realizzato su quel tema una campagna che si svilupperà attraverso manifesti pubblicitari accattivanti e tramite i social, per invogliare i cittadini a scoprire le diverse aree protette. Per aderire alla campagna turistica regionale il Parco ha quindi organizzato per quest’autunno una serie di eventi ed escursioni a tema “lupo”. La prima escursione “Sulle tracce del Lupo” è già stata realizzata lo scorso 13 ottobre e ha visto un buon numero di partecipanti, che hanno potuto anche assaporare i piatti preparati dal Rifugio Malga Zanoni e visitare un’azienda agricola locale che alleva ovini e che ha adottato come sistema di prevenzione dalle predazioni del lupo, dei cani da guardanìa. Altre se ne proporranno nelle prossime settimane, anche sulla neve, e sempre coinvolgendo allevatori e produttori locali, in modo da abbinare alla proposta turistica di scoperta del territorio da parte dei partecipanti, anche la scoperta delle attività rurali e la degustazione (con acquisto…) dei buoni prodotti della filiera dei pascoli del Parco dell’Aveto.

Per tutta la durata della mostra il Parco organizzerà incontri, attività per le scuole e le famiglie, escursioni ed eventi: aggiornamenti su www.parcoaveto.it

#lamialiguria #parcoaveto

#orgoglioparchiliguria

ALLEGATO

Il ritorno del lupo su buona parte delle montagne italiane, dopo che agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso è stato a forte rischio di estinzione, è stato giustamente salutato con favore da tanti: studiosi, ecologi, naturalisti, parchi, ambientalisti. Grazie a norme nazionali e poi europee di tutela, questo carnivoro, dapprima relegato solamente in Abruzzo e poche altre regioni del centro sud, è risalito a gruppetti lungo la Penisola e, giunto agli inizi degli anni ’90 in Liguria, regione cerniera tra Appennino, Alpi e Francia, è tornato a colonizzare anche quei territori, proseguendo la sua naturale espansione in cerca continua di aree adatte, sfruttando anche la presenza di ampie aree montane da tempo in abbandono. Purtroppo il lupo tende a sostare o stabilizzarsi non solo in aree ricche di prede naturali (lepri, caprioli, cinghiali), ma anche in aree montane dove è ancora residuale un’attività di allevamento già abbastanza dura e difficile, svolta in maniera tradizionale all’aperto, su antichi pascoli: la presenza di greggi poco custodite rappresenta infatti per questo carnivoro una fonte di prede cui attingere significativa e spesso meno difficoltosa rispetto alla fauna selvatica… Il Parco dell’Aveto da subito, pur tutelando il lupo e monitorandone con attenzione la presenza, ha inteso però affiancare e sostenere i pastori, prima provvedendo ai risarcimenti in caso di predazioni, poi favorendo forme preventive di difesa delle greggi, comunque legittime e rispettose del lupo, come la distribuzione gratuita di recinti mobili elettrificati per proteggere, soprattutto di notte, gli animali. L’assenza prolungata del predatore (che mancava dalla Liguria da più di un secolo), ha senz’altro generato nel tempo scarsa capacità di difesa dal lupo nelle forme di allevamento oggi praticate sulle nostre montagne, che spesso avvengono allo stato brado o in maniera incustodita, mentre per esempio in Abruzzo gli allevatori -pur nel rispetto delle leggi di tutela del lupo- hanno sempre saputo come proteggere le proprie greggi. Uno strumento tradizionale e formidabile è l’ausilio fornito dai cani da guardianìa, da sempre appositamente addestrati: anche questo strumento è oggi diventato indispensabile per i nostri allevatori, per poter esercitare la propria attività anche in presenza del lupo, che ne eviterà il confronto. L’uso di questi cani da parte dei pastori è legittimo ed indispensabile per consentire loro di difendere attivamente il proprio gregge, porta ad evitare il ricorso a metodi illegali e pericolosi per tutti (trappole, veleni, fucilate), e da solo fa sì che un animale intelligente come il lupo capisca che per andare a mangiare è meglio rivolgersi altrove. Il Parco ha fatto anche approntare su questo tema un libricino a fumetti, che vuole proprio essere uno strumento facile, leggero e divertente di avvicinamento a questa nuova realtà e all’adozione, da parte dei turisti che incontrassero questi cani anti-lupo, dei comportamenti più corretti, utili a far sì che le gite nel Parco si possano svolgere sempre in maniera piacevole e consapevole, senza rischi di sgradevoli conseguenze, e comunque nel rispetto dei pastori e del loro lavoro.

Ma per i nostri allevatori vorremmo fare anche di più, dice il Presidente del Parco Michele Focacci, per esempio studiare anche forme di marketing di prodotto che vadano a sostenere i produttori di latte, formaggio e carne che operano in un contesto ambientale di pregio come il Parco (che dà garanzie di genuinità e naturalità del prodotto), ma con le difficoltà connesse alla presenza del lupo, sensibilizzando il consumatore a scegliere chi produce all’antica, con grande fatica e ottimi risultati qualitativi. Questo permetterebbe ai consumatori più attenti e sensibili di poter “premiare” nei loro acquisti gli allevatori che operano in condizioni di difficoltà, convivendo col lupo e facendosene in qualche modo (certo non per scelta) carico… Senz’altro, inoltre, appena le specifiche misure di finanziamento del PSR e del nostro GAL saranno attivate, acquisteremo come Parco ulteriori recinzioni elettriche da assegnare ai nostri allevatori come già avvenuto qualche anno fa, visto anche che abbiamo in lista di attesa ancora una decina di allevatori, a dimostrazione dell’interesse che l’iniziativa ha suscitato.”

Un’ulteriore forma di difesa dell’economia aziendale è quella di assicurare il bestiame contro l’evento-predazione: si dovrebbe allora cercare di aiutare gli allevatori ad accedere ai finanziamenti previsti dal Piano nazionale di sviluppo rurale per il pagamento di assicurazioni sul bestiame, in modo anche da gravare meno con i risarcimenti sulle finanze pubbliche liguri.

Anche questo è un settore su cui lavoreremo –prosegue Focacci Come si vede, si inizia a parlare del lupo, e di una mostra dedicata soprattutto ai turisti, e si arriva giustamente, sempre, all’appoggio che il Parco può e vuole dare a chi il nostro bel paesaggio ha contribuito di più a realizzarlo e mantenerlo: i nostri valligiani! Ecco, è questo l’atteggiamento che come Parco vorremmo avere nei confronti del lupo: di tutela e rispetto delle leggi, ma anche di doverosa attenzione alle problematiche dei nostri allevatori; in questo modo vorremmo davvero dimostrarci #AttentialLupo. Quindi la mostra che andiamo ad allestire a Rezzoaglio, uno dei primi eventi da noi dedicati alla questione lupo, ha questo spirito, anche se naturalmente vive delle belle immagini di questo animale ritratto dal vero da Nicola Rebora e Paolo Rossi, e in buona parte in zone del nostro Parco, e si avvale dei meravigliosi pannelli didattici predisposti dal Museo archeologico di Finale Ligure (SV), che ce li ha gentilmente prestati, in uno “scambio culturale” che ci onora: pannelli dedicati a farci conoscere meglio il lupo, la sua storia in rapporto con l’uomo e le leggende che ne sono scaturite. Non manca un “angolo dei bambini”, dove effettuare attività, didattiche ma divertenti, coi più piccoli. Però, come promesso, noi vogliamo essere attenti e portare l’attenzione sul lupo e dal lupo anche all’uomo, in particolare su chi lavora nei pascoli e dal lupo deve difendersi: ecco allora che numerosi, nel corso della durata della mostra, saranno gli eventi dedicati ai nostri allevatori e ai loro prodotti: latte, formaggi e carne. Inoltre, all’interno della mostra farà bella mostra di sé il diorama che il Parco ha dedicato al pascolo della mucca cabannina, emblema della nostra biodiversità locale.”