Ponti, Fontanabuona: occorre intervenire in nove strutture

Fontanabuona. I risultati della ricognizione dei ponti a San Colombano Certenoli dicono che sarebbe opportuno intervenire in ben nove strutture sparse sul territorio del Comune della bassa Fontanabuona.

Il controllo generale sullo stato di piloni e solette è stato chiesto a tutti i Comuni dal Ministero delle Infrastrutture dopo la tragedia di un mese fa a Genova, con il crollo del ponte autostradale Morandi.

Tra quelli presi in considerazione a San Colombano, uno, visibilmente deteriorato, è chiuso al transito da tempo ma si tratta di una passerella ciclopedonale, lungo la martoriata Ciclovia dell’Ardesia, a Scaruglia. E’ quella intitolata a Francesco Monteverde, le cui veci vengono fatte da una passerella in legno poco più a monte.

Seria è la compromissione della soletta al ponte di Calvari intitolato a Rachele Lagomarsino, quello che dalla zona del Bar Torre conduce verso l’interno, raggiungendo la sponda destra del Lavagna. Già l’anno scorso, il Comune di San Colombano ne aveva ridotto la portata, limitandola a 8 tonnellate, provvedimento che dovrebbe evitare guai. Per riavere almeno la portata a 12 tonnellate, bisognerebbe rifare completamente il ponte: c’è un progetto di massima ma si parla di centinaia di migliaia di euro e servirebbe quindi un finanziamento.

Secondo posto, nella scala delle priorità, per un’altra pedonale: la passerella sul Lavagna in località Pian dei Cunei. Sempre da quelle parti, presa in considerazione anche la parte della strada interna che passa sopra un piccolo rivo, in località Pian Casarile, intitolata ad Antonio Copello.

Per il resto, dovranno essere tenuti monitorati, nella speranza di lavori futuri di rinforzo, ancora cinque ponti o passerelle in Val Cichero: quello “dei Bersaglieri” a Calcinaia, i pedonali storici di Maggiolo e Mezzavalle, i ponti stradali nelle località Piane e Pregi.