Il Mojotic e la canzone “blasfema”: “53 date nel mondo, ci distinguiamo per le polemiche”

Sestri Levante. In una nota, gli organizzatori del Mojotic Festival rivendicano la responsabilità sui contenuti dei concerti, sottolineando però che l’esibizione dei Gogol Bordello era per un pubblico auto-selezionatosi e invitando ad approfondire il testoi della canzone contenente la bestemmia. Questo, a seguito della interrogazione delle opposizioni del consiglio comunale di Sestri Levante.

Ecco la nota degli organizzatori:

“Ci dispiace che la performance di una band internazionale, gli americano-ucraini Gogol Bordello, possa aver urtato la sensibilità di alcuni e sia riuscita a far scaturire un battage politico all’interno della nostra piccola cittadina.

Mai avremmo pensato che Sestri Levante si sarebbe potuta distinguere per cotanta sensibilità, tra le 53 date del tour mondiale per il 2018 della band.

Detto ciò, ci sentiamo assolutamente responsabili per la scelta artistica effettuata. Cosí come ci sentiamo responsabili di ogni evento e dei centinaia di artisti che, in questi anni, abbiamo invitato a Sestri Levante, contribuendo alla formazione di un filone turistico extra-regionale che la nostra città raramente aveva toccato con mano.

Temiamo però che i toni su quanto accaduto Sabato 21 Luglio stiano assumendo un carattere di eccessiva strumentalizzazione politica, dal quale preferiremmo rimanere fuori, semplicemente mettendo a fuoco la situazione e facendo un pochino di chiarezza, che nell’indignazione di alcuni, è probabilmente venuta a mancare.

La performance è avvenuta in luogo pubblico ma recintato, distante da abitazioni e con ingresso a pagamento. Da ciò ne consegue che lo spettatore, in seguito al pagamento del biglietto (circa 30€), entra consapevole dello spettacolo a cui parteciperà, maturando una legittima opinione su quanto offerto. Se per alcuni così non è stato, ce ne dispiaciamo: la programmazione dell’Associazione Culturale Mojotic, da 13 anni, spazia tra una multitudine di generi proprio nel tentativo di abbracciare il gusto di più persone possibili.

La band è stata scelta con la consapevolezza di una produzione artistica ampia (8 album all’attivo dal 1993), un nuovo album appena pubblicato (che invitiamo ad ascoltare) e la conseguente probabile partecipazione di pubblico che rendesse lo spettacolo il più possibile sostenibile economicamente.

La probabilità che nelle due ore di spettacolo, venisse proposta la canzone additata come blasfema, era assolutamente stata presa in considerazione ma l’Associazione Culturale Mojotic non ha nè la forza nè tantomeno l’intenzione di modificare o censurare il progetto artistico di una band che, come già detto, affronta da anni tour mondiali che solo in Italia l’ha visto calcare i palchi delle location più prestigiose della musica indipendente, come il Pistoia Blues nel 2017 (oggi alla 38esima edizione) e Villa Arconati a Milano nel 2018 (festival attivo dal 1989).

Per quanto riguarda la canzone nello specifico, chiediamo però un maggiore approfondimento da parte degli oppositori.
Il testo non ha alcunché di esoterico o diabolico, ma contiene piuttosto parole piene di umanità che narrano di migrazioni, di diseguaglianze e del razzismo subito proprio dal leader della band Eugene Hütz, durante il suo periodo da profugo nel nostro paese, dopo il disastro di Chernobyl. Le parole non sono miscelate a caso ma esprimono situazioni estreme: momenti di vita vissuti proprio nelle strade della nostra capitale, tra gesti di solidarietà e violenze subite.
Tralasciamo la differente valutazione della bestemmia oltre il confine italiano, che volente o nolente assume un significato più edulcorato, come una semplice imprecazione e che nello specifico, il cantante sentí proferire dagli agenti di polizia durante un arresto avvenuto per errore.

Detto ciò, non possiamo che ritenerci più che soddisfatti del consenso di pubblico che hanno ricevuto i due concerti svolti al Parco Mandela: 3000 partecipanti per 2 date sono per noi motivo di orgoglio, specie per il successo di quell’area che tanti giovani hanno sempre sognato.
Quindi, facendo presente la totale riuscita dei due eventi, che riempie d’orgoglio e soddisfazione l’Associazione Culturale Mojotic, cogliamo l’occasione per testimoniare la nostra profonda gratitudine a tutta la macchina comunale, che ci ha sempre supportato in questo (per noi) enorme sacrificio economico ed organizzativo.
Abbiamo percepito da parte di tutti profondo entusiasmo e professionalità che ci hanno aiutato ad affrontare le problematiche con maggiore serenità confortati dal supporto ottenuto.

Cogliamo l’occasione per promuovere la quinta e ultima data del Mojotic Festival, che andrà in scena il 30 Luglio al Teatro Arena Conchiglia.
Sarà la volta di Fink, musicista britannico e cantautore tra i più apprezzati della nostra epoca, che torna in Italia dopo il successo dello scorso anno. I biglietti sono disponibili sul circuito ufficiale TicketOne e saranno in vendita alla cassa del Teatro Arena Conchiglia, la sera dell’evento.

A seguire, Venerdì 3 Agosto, l’inossidabile e inimitabile Shhh! La Silent Disco in Baia del Silenzio”.