Genova. Speranza e agonia nella prima giornata di Fed Cup fra Belgio e Italia giocata sul Centrale di Valletta Cambiaso a Genova: chi vince passa il turno e torna nel World Group della Fed Cup. La prima giornata, purtroppo, si è chiusa nel peggiore dei modi: con le ospiti che hanno vinto prima contro la giovane Jasmine Paolini poi con la “veterana” Sara Errani. Nel primo caso il tennis esplosivo della ventiduenne italiana ci fa be sperare per il prossimo futuro. Il tennis della Paolini (145 Wta) fatto di diritti potenti ed un solido rovescio bimane ha dato filo da torcere nel secondo set ad Elise Mertens (17 del mondo) dopo che la belga aveva chiuso con un severo 6-1 la prima partita in 34 minuti. 57 i punti fatti dall’italiana, 74 quanto dalla Mertens che ha realizzato anche due ace e tre doppi falli chiudendo sul 7-5 il secondo dopo sessanta minuti di piacevole tennis. Discreto il servizio della Paolini che ha messo la prima palla fra i 130 e i 160 all’ora. Da registrare per lei le palle da ribattere sul servizio dell’avversaria che tirava decisamente più forte (163-183 km/h).
La seconda partita, con in campo l’esperta della Fed Cup, Sara Errani (31 anni) è stata un’agonia, specialmente quando al servizio c’era proprio l’azzurra. Quella racchetta dietro alla testa prima di battere, con due lanci di palla, era un vero supplizio da vedere. Probabilmente anche per lei era una sofferenza constatare le tante, troppe palle finire oltre il rettangolo di gioco o tristemente a rete. Alla fine del match avrebbe totalizzato 17 doppi falli, di cui 10 solo nel primo set. Una partita, quella persa dall’azzurra, costruita dalla Errani nel primo set e dalla stessa distrutta con i suoi doppi falli (4-6). Nel secondo la grinta della Errani le ha permesso, seppur fra alti e bassi, di capitalizzare il tiebreak dopo aver avuto non poche paure, pur stando avanti 5 a 2 (7-6).
Nel terzo set la Alison Van Uytvanck, 24enne, numero 50 Wta, ha impostato ancora una volta il match sulla potenza e la Errani non si è mai tirata indietro. L’azzurra, però, ha sbagliato troppo anche nel recupero di palle corte “stoppate” magistralmente dall’avversaria (7-6) in momenti delicati del match. Due ore e 43 minuti di gioco a ritmi elevati per la Errani sono troppi e un accenno di crampi a metà del terzo ne è stata la prova.
Domani, con inizio alle 12,30, altri due singolari. L’imperativo per l’Italia è vincerli entrambi se vorranno arrivare a giocarsi il doppio di spareggio. Nell’ultimo incontro di Fed Cup fra Italia e Francia le azzurre erano avanti due a zero nella prima giornata: perdere 3-2. Tutto, quindi, è possibile.


