Chiavari. Il Comune aderisce alla Settimana del Pesto,, con la manifestazione Firma e Pesta, che si terrà domenica 18. Organizzata e promossa da Regione Liguria, Comune di Genova, Camera di Commercio di Genova e delle Riviere Liguri, insieme all’Associazione Culturale Palatifini, la Settimana del Pesto è stata pensata per sostenere la candidatura del pesto genovese al mortaio come patrimonio dell’Umanità Unesco e si svolgerà dal 12 al 18 marzo. A Chiavari l’appuntamento è domenica 18 alle 10.30 in piazza Mazzini: i partecipanti a Firma e Pesta si sfideranno a colpi di mortaio per realizzare il miglior pesto genovese. Presente l’associazione culturale O Castello, con il governatore Mino Sanguineti e un esperto di cultura genovese che ripercorrerà la storia del pesto, le diverse ricette e le tradizioni legate al basilico, mentre l’associazione L’Agave intratterrà la cittadinanza con sketch comici dialettali ispirati a Gilberto Govi. Gli ingredienti per il pesto, insieme ad alcuni gadget, verranno forniti dal Comune e dalla Regione, mentre i partecipanti dovranno portarsi da casa mortaio e pestello. L’obiettivo dell’iniziativa è la raccolta firme a cui saranno chiamati tutti i cittadini per sostenere la richiesta di inserire la tradizione del pesto al mortaio fra i beni immateriali dell’Umanità Unesco.
Per aderire all’iniziativa è richiesta la conferma entro venerdì 16 marzo, contattando gli uffici comunali ai numeri 0185 365216 e 0185 365220. È possibile condividere sui social network le proprie foto e video, legati al pesto al mortaio e alla sua storia, utilizzando l’hashtag #OrgoglioPesto. L’assessore al Turismo e Commercio Gianluca Ratto: “Il pesto può considerarsi il condimento più imitato e diffuso al mondo, per questo motivo è arrivato il momento di tutelarlo e di chiedere a gran voce di candidarlo a Patrimonio Unesco. Domenica 18 marzo la nostra piazza più importante vedrà bambini, donne e uomini munirsi di mortaio e pestello per ribadire al mondo intero che il pesto, quello vero, quello buono, quello inimitabile si fa in Liguria usando il basilico genovese. Conservare e difendere le nostre tradizioni è un dovere oltre che un piacere”.