Chiavari. Commentando il consiglio comunale di sabato scorso, il gruppo di “Noi di Chiavari”, quello composto da Roberto Levaggi, Silvia Garibaldi e Daniela Colombo, in una nota, dice che “l’opposizione, dopo appena pochi consigli comunali, si sia ridotta ormai a uno sparuto gruppo di persone. Delle quali non sembra fare più parte il consigliere Lino Cama, sempre più stampella (anche se non richiesta né necessaria) della maggioranza.
Cama vota a favore dell’ordine del giorno sul depuratore, un documento irricevibile per chiunque abbia un po’ di sale in testa, e riesce a far passare un suo emendamento sui soldi alle scuole private”. I tre, invece, dal canto loro, dicono che continueranno a “stigmatizzare queste pastette e proseguirà il suo percorso fatto di coerenza e chiarezza, nel pieno rispetto delle migliaia di chiavaresi che ci hanno dato la fiducia”. Attacco a testa bassa anche nei confronti di Giovanni Giardini, “che, in un impeto di megalomania, ipotizza di poter “aggiustare” a suo piacimento una decisione presa dal Consiglio Metropolitano, quella sul depuratore al Lido, in virtù della sua amicizia con il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco. Ci chiediamo cosa pensi Bagnasco di queste dichiarazioni e se non sia il caso di ricondurre la questione alla politica invece che al fatto personale” (sul Secolo XIX di oggi Bagnasco dice che incontrerà il collega Di Capua per parlare del tema). Commentando il proprio voto contrario all’ordine del giorno sul depuratore, “Noi di Chiavari” lo definisce “vuoto e inconsistente come le argomentazioni che Di Capua e soci hanno portato in campagna elettorale. L’amministrazione presenta un testo dove ribadisce il no al Lido e, contestualmente, indica in alternativa due siti – Piana di Seriallo e Lavagna Porto – che sono entrambi in zona rossa e quindi completamente esclusi da ogni ipotesi”. Quanto alla modifica dello statuto di Marina Chiavari, che avvicina la società alla gestione “in house” dei parcheggi, “temiamo fortemente che Marina Chiavari, allargando i suoi ambiti di competenza, possa essere snaturata rispetto alla sua mission iniziale, ovvero quella di occuparsi del porto di Chiavari”.