Caso Regeni, l’associazione del Tigullio ha scritto a Cantini

Tigullio. L’associazione “Verità per Giulio Regeni-il Tigullio non dimentica” ha scritto all’Ambasciatore d’Italia al Cairo, Giampaolo Cantini, affinchè sia fatta piena luce <sulla fine del nostro giovane connazionale sequestrato, torturato e ucciso al Cairo tra gennaio e febbraio 2016. Sono a chiederle, nelle ore del suo insediamento, di voler considerare suo primo e indifferibile impegno l’attivazione di ogni iniziativa atta a far sì che le autorità egiziane decidano finalmente di collaborare con la magistratura del nostro Paese affinché si giunga all’accertamento della verità sulla tragica fine di Giulio>, si legge in un passaggio della lettera firmata dal presidente Andrea Lavarello.

<La nostra associazione ha valutato negativamente la decisione del governo italiano di inviarla al Cairo, ritenendo che questa svolta nei rapporti tra i due Stati non influisca positivamente sulla volontà dell’Egitto di collaborare con il nostro Paese nell’inchiesta sull’uccisione di Giulio. Ciò nonostante, le chiediamo di adoperarsi per far sì che la sua presenza al Cairo sia di oggettivo aiuto al positivo sviluppo delle indagini. Le chiediamo altresì di intervenire con tutta la sua autorevolezza per favorire il rilascio immediato dell’avvocato Ibrahim Metwally, consulente legale della famiglia Regeni, fermato dalle autorità egiziane con accuse palesemente inverosimili>.