Pillole #antistress: la gentilezza

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA GENTILEZZA – 13 novembre.

Suona un po’ strano che si debba nominare la Giornata Internazionale della Gentilezza. Suona strano perché la gentilezza non è qualcosa da festeggiare una volta all’anno ma una qualità innata dell’uomo che può essere agita nei propri e altrui confronti in ogni momento della nostra esistenza. Evidentemente non è così, evidentemente è più facile lasciarsi trascinare da emozioni forti e spesso disturbanti che ci portano nella direzione opposta. La gentilezza ha una voce delicata e sottile e facilmente viene coperta dalla velocità del fare, dall’ansia verso ciò che “viene dopo” il momento presente, dai compiti a cui assolvere, dagli stimoli a cui siamo sottoposti, di qualsiasi natura siano. Ebbene, il Dalai Lama ha affermato che la “gentilezza è la sua religione”…perchè questa enfasi sulla gentilezza?

Mark Twain diceva che “la gentilezza è il linguaggio che il sordo può sentire e il cieco può vedere”…beh, allora questa voce delicata e sottile è potente, più potente di un urlo a squarciagola. Intanto è qualcosa che abbiamo dentro, non va cercata fuori, fa parte di noi e possiamo coltivarla. Come innaffiamo il seme del fare, ogni giorno, possiamo innaffiare il seme dell’essere “gentili”, dove gentilezza non è solo “cortesia”: e’ un moto del cuore, puro e sincero. La gentilezza ci rende “umani”, ci riporta in connessione con gli altri esseri umani, ci rende meno severi con noi stessi e con l’ambiente circostante. Essere gentili conviene, sempre, alla nostra salute: mantiene alto il livello dell’umore, ci rende utili, ci apre alla relazione, è un ottimo antidoto al cortisolo (ormone dello stress). Riporto alcune motivazioni “alla gentilezza” scelte scientificamente da Focus e descritte in questo articolo:

http://www.focus.it/scienza/psicologia/perche-la-genitlezza-fa-bene

Essere gentili e ben disposti verso il prossimo fa bene al cuore: le probabilità di ictus e infarto aumentano in coloro che hanno un temperamento aggressivo.

E’ la miglior “arma” nelle liti: può risolvere al meglio le liti, anche quelle che possono diventare violente. Ha un effetto spiazzante mentre, al contrario, l’aggressività chiama aggressività.

Aiuta nel lavoro
«I dipendenti, per lavorare al meglio, devono respirare un clima di fiducia, rispetto ed equità. Questo li rende orgogliosi di quello che stanno facendo. E quindi li spinge a lavorare di più».

Previene il bullismo a scuola
Insegnare ai bambini la gentilezza fa bene a loro stessi (i bambini gentili sono i più popolari) e anche alla comunità scolastica (previene il bullismo). Riporto l’esempio dell’articolo, che ho trovato interessante più di altri. E’stato fatto uno studio su 400 bambini tra i 9 e gli 11 anni di una scuola elementare di Vancouver, in Canada. Spiega la ricercatrice : «Abbiamo assegnato due compiti differenti a due gruppi di bambini per 4 settimane: un gruppo doveva compiere tre piccoli atti di gentilezza a scelta in un giorno, come condividere la merenda con i compagni o aiutare la mamma a cucinare; un altro doveva recarsi in posti piacevoli, come la casa dei nonni o il parco. Dai test finali è risultato che il grado di felicità e soddisfazione era aumentato in entrambi i gruppi, ma i bambini che avevano compiuto atti di gentilezza erano i più popolari: avevano guadagnato in media 1,5 amici». Aumentando i livelli di gentilezza in aula aumentano fiducia e collaborazione. E questo previene il bullismo.

Sappiamo come far funzionare la nostra gentilezza, non abbiamo bisogno di linee guida o decaloghi… occorre tornare a sentire il cuore prima di parlare o agire… proviamoci!